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Condizioni di marginalità economica, culturale e relazionale insieme offrono poche chance per il futuro a persone spesso prive di una cultura della scuola o del lavoro, disoccupate o senza un lavoro stabile. Il margine diventa oppressione, la marginalità diviene un mare in tempesta pronto a risucchiarle in pericolosi vortici, dove è difficile non cogliere tanta disperazione umana. Eppure, mentre cercano di non annegare, non rivendicano solo una sussistenza materiale ma anche dignità e riscatto. E diventano quasi visionarie mentre provano nostalgia di un futuro. Intanto, cercano solo un piccolo ramo del tronco di un albero a cui aggrapparsi, ma spesso non lo trovano. Non c'è nessuno che tenda loro una mano. Perdono fiducia. E rischiano ogni giorno di essere risucchiate e di disperdersi in quei vortici dove è molto probabile che diventino devianti o criminali. Attraverso quest'etnografia critica, l'autore prova a immergersi in quel mare in tempesta, ovvero, a esplorare e comprendere la marginalità tra i vicoli di Bari vecchia.